Alimentazione del gatto anziano: cosa serve sapere

Quello che serve sapere sulla corretta alimentazione del gatto anziano.

Alimentazione del gatto anziano: cosa serve sapere

Ogni fase della vita dei nostri amici a quattro zampe richiede attenzioni e cure specifiche: ecco perché è importante preoccuparsi di quale sia la corretta alimentazione del gatto anziano.

Una dieta sana, equilibrata e adatta alle esigenze dell’animale in ogni preciso momento della sua esistenza, infatti, lo aiuterà a mantenersi in salute e gli assicurerà un’aspettativa di vita più lunga e in condizioni ottimali.

Oggi i mici possono vivere fino a 15 anni e non è raro vederli raggiungere anche i 20 anni. È fondamentale, però, essere in grado di sostenerli in questa complessa fase della vita prendendo piccoli e grandi accorgimenti per quanto riguarda l’ambiente in cui vivono, l’attività fisica che svolgono e, soprattutto, la loro alimentazione.

In questo articolo approfondiremo proprio quest’ultimo aspetto.

Quando un gatto è anziano?

Innanzitutto, prima di parlare nello specifico dell’alimentazione, ci tenevamo a condividere con te alcune considerazioni sulla definizione di gatto anziano.

Oggi i gatti che vivono nelle nostre case superano di gran lunga i sette anni di età.

Questa è la fase della vita che può coincidere con il momento in cui possiamo iniziare a parlare di gatto adulto maturo.

Si parla, invece, di gatto senior a partire dai 10 anni di età.

Come indicato dal Journal of Feline Medicine and Surgery (2021), però, per alcuni gatti di razze specifiche o con particolari predisposizioni genetiche potrebbe avere senso utilizzare questo termine anche già a partire dagli otto anni.

Si parla di gatto geriatrico, invece, dai 15 anni in su, anche se, sempre secondo il Journal of Feline Medicine and Surgery (2021), questa definizione dovrebbe riferirsi a uno stato di salute piuttosto che a una particolare età.

È interessante, infatti, rendersi conto che non sempre l’età cronologica di un gatto corrisponde alla sua età fisiologica. Un micio di 8 anni con una particolare patologia renale, ad esempio, sarà sicuramente fisiologicamente più vecchio rispetto a un gatto sano di 11 anni.

Queste considerazioni sono molto importanti quando si tratta di capire come gestire e supportare il nostro micio adulto che piano, piano diventa anziano.

Come cambiano le esigenze nutrizionali di un gatto senior?

La corretta gestione nutrizionale di un gatto adulto maturo e di un gatto senior è un elemento fondamentale che può aiutare a ridurre il rischio di malattie comuni associate all’età.

Inoltre questa contribuisce a mantenere il micio in buona salute e a massimizzarne la longevità.

Parlare dell’alimentazione del gatto anziano, allora, significa pensare prima di tutto alla sua prevenzione.

Abbiamo detto che ogni fase della vita del micio ha esigenze nutrizionali specifiche. Il consiglio, allora, è quello di scegliere prodotti speciali per gatti senior, somministragli le giuste quantità di cibo, consultare il proprio veterinario di fiducia per quanto riguarda medicinali e integratori che potrebbero essere necessari e garantirgli il giusto apporto di liquidi per una corretta idratazione.

Detto questo, ogni gatto ha esigenze specifiche basate sulla propria condizione di salute, sul proprio stile di vita, sul peso e sulla razza.

Densità energetica degli alimenti per gatti senior

In generale si può dire che l’animale anziano ha esigenze diverse a un gatto adulto giovane. Ciò è a causa di un’attività motoria ridotta, di alterazioni immunitarie che lo rendono più esposto alle malattie e dei cambiamenti di peso derivati dalla perdita di muscolatura in favore di un aumento della massa grassa.

Secondo gli studi riportati da Kathy L. Gross, Iveta Becvarova e Jacques Debraekeleer in Feeding Mature Adult Cats: Middle Aged and Older, la densità energetica degli alimenti per i gatti maturi dovrebbe essere compreso tra 3,5 e 4,5 kcal/g per quanto riguarda l’alimento secco.

I gatti inattivi o con tendenza all’obesità, invece, devono essere nutriti con alimenti con densità energetica inferiore (da 3,5 a 4,0 kcal/g).

I gatti normali e i gatti sottopeso, diversamente, dovrebbero essere nutriti con cibi densi di energia (da 4,0 a 4,5 kcal/g).

Sempre gli stessi studi riportano le seguenti stime:

  • Il fabbisogno energetico di un gatto adulto maturo a riposo è compreso tra le 55 e le 70 kcal/kg di peso corporeo.
  • Il fabbisogno di un gatto più attivo o sottopeso, invece, è di circa 80 kcal/kg di peso corporeo.

I nutrienti necessari per un’alimentazione del gatto anziano completa e bilanciata

A questo punto è importante capire quali nutrienti sono necessari per una corretta alimentazione del gatto anziano.

Questo, infatti, ci servirà per poter leggere correttamente le indicazioni presenti sulle confezioni del cibo per gatti e capire se le crocchette o l’umido in questione è adatto o meno al nostro felino.

Vediamoli nel dettaglio.

Proteine, grassi, carboidrati, fibre e ceneri grezze per un’alimentazione completa e bilanciata

  • Proteine: queste sono indispensabili per la buona salute del micio in quanto il gatto senior tende a perdere massa muscolare. Le proteine dovranno essere presenti in linea di massima in una quantità compresa tra il 30 e il 45%. Queste dovranno essere di origine animale e di ottima qualità per garantire una facile digeribilità. Il micio, infatti, dovrà essere messo nelle condizioni di poter digerire correttamente il cibo in maniera tale da assimilarlo correttamente.
  • Grassi: anche questi sono necessari in quanto si tratta della principale fonte di energia del micio. La loro quantità dovrebbe essere intorno al 18 – 25% per quanto riguarda il mangime di un gatto normale o sottopeso oppure intorno al 10 – 18% se si considera un gatto inattivo o sovrappeso. È importante che l’alimentazione del gatto senior non sia troppo ricca di grassi in quanto un micio anziano tende a mettere su massa grassa molto più facilmente di uno giovane.
  • Carboidrati: in questo caso non si tratta di un nutriente fondamentale nella dieta di un gatto, ma sono spesso una buona fonte di energia. Questi non dovranno essere presenti in quantità elevate perché potrebbero creare problemi di digestione. Spesso non sono indicati in etichetta e per conoscere il loro valore all’interno dell’alimento sarà necessario prendere una calcolatrice e sottrarre dal totale (cioè da 100 visto che parliamo di percentuali) i valori di tutti i nutrienti elencati nella tabella sulla confezione. Il numero che risulterà dal calcolo sarà la quantità di carboidrati presenti nel cibo. La formula è questa:

% di carboidrati = 100 – %proteine – %grassi – %fibre – %ceneri – %altri componenti in tabella – %umidità

  • Fibre: sono essenziali per stimolare il transito e la regolarità delle funzioni intestinali. La loro quantità dovrebbe essere inferiore o uguale al 5% per quanto riguarda il mangime di un gatto normale o sottopeso oppure oltre il 5% se si considera un gatto inattivo o sovrappeso.
  • Ceneri grezze: con questa dicitura si indicano i sali minerali compresi calcio, fosforo, magnesio e potassio che sono indispensabili per la salute del micio. I valori in generale possono essere sintetizzati così e sono uguali sia per gatti normali, sia per gatti inattivi o sovrappeso: Calcio (%) 0.6 – 1.0; Fosforo (%) 0.5 – 0.7; Potassio (%) ≥0.6; Magnesio (%) 0.05-0.1.

I dati sopra riportati fanno riferimento all’alimento secco.

È importante tenere a mente anche questi altri specifici nutrienti che sono in grado di contribuire alla gestione dei sintomi dell’invecchiamento e di rallentare la comparsa di malattie dovute all’età:

  • Glucosamina, condroitina solfato ed EPA/DHA: questi rinforzano la capacità motoria dei gatti anziani, aiutano la funzionalità delle articolazioni e, nel caso di EPA/DHA, favoriscono anche il mantenimento della salute digestiva;
  • Antiossidanti: necessarie per fortificare le difese naturali.

Da non dimenticare il ruolo fondamentale dell’acqua. L’invecchiamento, infatti, compromette la sensibilità del gatto nei confronti dell’acqua. Siccome il nostro piccolo felino, rispetto ad altri animali, è già poco propenso a bere, è necessario che l’alimentazione del gatto anziano garantisca il corretto e necessario apporto di liquidi per evitare la disidratazione.

Per approfondire ti suggeriamo di leggere le linee guida della Fediaf dedicate all’alimentazione del gatto.

Quali alimenti scegliere per un gatto senior?

Ora che abbiamo analizzato i nutrienti necessari per una corretta alimentazione del micio, cerchiamo di capire come e quale cibo per gatti anziani scegliere.

Abbiamo visto, innanzitutto, che l’alimento per gatti senior dovrà essere altamente digeribile per garantire una corretta assimilazione dei nutrienti.

Inoltre è importante che il cibo abbia un alto contenuto proteico che possa contribuire a mantenere il peso e la massa muscolare.

Successivamente è importante che il cibo sia quanto più appetibile possibile. Questo perché con l’invecchiamento gusto e olfatto andranno a ridursi.

Inoltre inserire alimenti umidi all’interno della dieta del micio garantirà il corretto apporto di liquidi giornaliero e scongiurerà possibili malattie renali o alle basse vie urinarie. Un’ottima soluzione sono, ad esempio, le gustose ricette in brodo oppure gli alimenti in mousse e filetti morbidi.

Parlando di possibili malattie renali, ricorda che è altrettanto importante che la pappa abbia un basso contenuto di fosforo.

Anche la giusta quantità di fibre è indispensabile in quanto garantirà la corretta mobilità intestinale riducendo il rischio di costipazione.

Infine, la presenza di vitamine antiossidanti A ed E supporta il sistema immunitario.

Da non sottovalutare la consistenza del cibo: un gatto anziano potrebbe incorrere in malattie dentali che gli faranno preferire l’alimento umido alle crocchette. È una buona idea, ad esempio, ammorbidire le ultime con un po’ di acqua tiepida per facilitare il micio durante la masticazione.

Speriamo che questo articolo possa averti aiutato a fare un po’ di chiarezza sulla corretta alimentazione del gatto anziano.

 

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